mafie al nordVenerdì 28 febbraio si è tenuto un convegno a San Donà di Piave dal titolo: ” Mafie al nord, costruiamo le difese” organizzato da Libera e da Avviso Pubblico (Enti locali e Regionali per la formazione civile contro le mafie).

La serata è iniziata dimostrando gratitudine e orgoglio per il gruppo di giovani del presidio di Libera presente a San Donà di Piave che si impegna con tenacia nel promuovere nel nostro territorio la cultura della legalità.

Dopo il benvenuto del sindaco Andrea Cereser, il Presidente del Consiglio Comunale di San Donà di Piave, Francesco Rizzante, ha spiegato il lavoro fatto dal Consiglio Comunale per approvare l’adesione ad Avviso Pubblico: dopo l’audizione in Terza Commissione del referente regionale Claudio Piron ed il voto favorevole a maggioranza, la delibera sarà portata in sede consiliare a brevissimo termine per l’approvazione definitiva, auspicando il voto all’unanimità dei suoi componenti.

È intervenuto poi Roberto Montà, sindaco di Grugliasco (Piemonte) e presidente nazionale di Avviso Pubblico, descrivendone brevemente storia e finalità: nata nel 1996 con l’impegno di dimostrare che gli enti pubblici possono fare rete efficace contro le mafie, anche al nord. Dalla sua relazione è emerso come il Nord sia un’area ricca ma povera di anticorpi contro le mafie. La legalità nel proprio territorio deve essere vissuta e promossa come base per costruire il tessuto e lo sviluppo sociale in modo saldo e carico di valori positivi. Ha evidenziato come la disponibilità economiche e la ricerca del consenso sono punti di forza della criminalità organizzata, soprattutto in questi momenti di crisi di liquidità di privati ed aziende. Ha sottolineato come la lotta alla corruzione sia un punto di partenza per questa riscossa sociale, ricordando che il basso livello di integrità ci è stato fatto notare in modo evidente anche dal Consiglio d’Europa.

“Abbiamo bisogno di buona amministrazione, specie a riguardo delle grandi infrastrutture e degli appalti in genere, attenzione alla gestione urbanistica,  creare sul tema della legalità e lotta alle mafie una alleanza con le categorie economiche e produttive del proprio territorio”.

L’impegno di Avviso Pubblico è promuovere ancor più cultura e percorsi di formazione per amministratori e cittadini contro le mafie e contro quel dilagante disfattismo verso la politica che vuole “tutti uguali”  senza distinguere i buoni dai corrotti perché è proprio nel scontento popolare verso la classe politica che si insinua con più facilità la criminalità; la sfida è quella di aiutare il cittadino, a partire dagli Amministratori che hanno le maggiori responsabilità, a conoscere le strategie usate dalle mafie sapendo che il finanziamento dell’attività politica, a tutti i livelli, è il punto più debole dove più è facile l’inserimento di persone colluse.

Significativo il dato che in questi primi mesi del 2014 un amministratore al giorno subisce minacce e pressioni dalla criminalità organizzata, l’anno scorso erano uno ogni giorno e mezzo.

È intervenuto poi Claudio Piron, Assessore del Comune di Padova e Referente Veneto di Avviso Pubblico, che ha  evidenziato come “toccare con mano le buone pratiche è il primo passaggio per avviare e rinforzare il percorso per la legalità” sottolineando come la prima difesa è la fermezza morale di ogni persona e l’integrità etica degli amministratori pubblici.

Partendo dal rapporto di Unioncamere 2013 descrive come siano stati individuati, oltre alla burocrazia, inequivocabili ostacoli alla crescita dovuti alla presenza delle mafie che mina alla fonte ogni principio di libera e vera concorrenza nel sistema economico.

Il fatto che notai e commercialisti ma anche casinò,  agenzie immobiliari, società recupero crediti, agenzie di servizi e finanziarie hanno segnalato poche o nessuna operazione sospetta in Veneto, almeno nei primi 6 mesi del 2013, dice di quanto poca diffusa sia la cultura della legalità.

Infine c’è stato l’intervento di Gianni Belloni, Coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità di  Venezia che spiega come ”variazioni urbanistiche muovono flussi di denaro molto consistenti, pochi tratti di penna nel settore pubblico possono variare interessi e generare affari nel proprio territorio. Nei tavoli di interesse tra imprenditoria,  amministratori pubblici corrotti, professionisti e malavitosi tutti portano a casa qualcosa, tutti ne escono soddisfatti, nessuno vessato o messo all’angolo, almeno fino a che le cose vanno lisce”.

Egli sottolinea come i continui tagli degli ultimi anni agli enti locali e il finanziamento basato soprattutto sugli oneri di urbanizzazione favoriscano l’intreccio tra mafie e amministratori e/o imprenditori ed evidenzia il limite di avere una composizione della Commissione V.I.A. (Valutazione Impatto Ambientale) regionale che vede quasi tutti architetti ed ingegneri con studi propri ed ex amministratori pubblici senza la presenza di esperti geologi, biologi, chimici, ecc  (per questo è  stato mosso rilievo alla corte dei conti).

Ha inoltre osservato come purtroppo le organizzazioni malavitose non sono un ostacolo alla crescita ma sicuramente allo sviluppo della società in cui vanno ad operare.

Sintesi dell’incontro “Mafie al nord, costruiamo le difese”
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