La difesa della sanità nel territorio sandonatese non può essere lasciata solo al sindaco Cereser

“E’ tempo di smetterla con le omissioni -afferma Lorena Marin del PD-: Leo e Zaccariotto non dicono mai tutto sull’ospedale unico. I cittadini del sandonatese devono sapere che nel nuovo ospedale unico si cureranno solo le patologie acute e le emergenze. Tutto il resto sarà gestito in nuove strutture che sorgeranno nel territorio, gli ospedali di comunità e le medicine di gruppo che finora sono scatole vuote prive di contenuto. Quando si parla di sanità, non basta parlare di ospedale, bisogna ragionare anche sul resto.
Devono sapere che la Regione Veneto non ha ancora dichiarato in modo ufficiale come finanzierà la costruzione dell’ospedale. Fa bene il sindaco Cereser a pretendere chiarezza su questo delicato argomento. Non è più il tempo di spese senza copertura o di rapporti fallimentari con i privati sul modello dell’ospedale all’Angelo di Mestre. Se non si trovano i soldi per l’ospedale di Padova, ci chiediamo da dove attingeranno quelli per l’ospedale unico del sandonatese”
“La nostra ASL -continua Fabrizia Callegher del gruppo misto- continua a essere sottodimensionata rispetto a quanto le spetterebbe secondo la normativa regionale: il piano sociosanitario 2012-2016 prevede 4 posti letto per ogni 1.000 abitanti ma S. Donà ha 2,8 posti letto ogni mille abitanti. La nostra ASL è quella che riceve i minori finanziamenti di tutta la Regione Veneto: dovremmo ricevere ogni anno 20 milioni di euro in più. Una bella differenza anche in termini di qualità dei servizi.
Ha ragione il sindaco Cereser nel dichiarare che questi soliti noti strumentalizzano un problema così delicato come la sanità solo per avere visibilità mediatica e una nuova poltrona, visto che ora hanno perso quelle su cui erano seduti.”
“In questi ultimi decenni la Regione ha preferito investire sulla casa di cura “Rizzola”, senza dare alcuna spiegazione di questa scelta, prosegue Silvia Lasfanti di Cittàinsieme.
E ci si dimentica sempre di discutere di cosa sarà dell’attuale ospedale una volta costruito il nuovo: un rudere sulle costole dell’Amministrazione comunale? Forcolin e Sensini dovrebbero valutare con maggiore attenzione con chi stringono alleanze. L’ex assessore Leo non ha mai preso una posizione netta rispetto all’ubicazione dell’ospedale unico. Ricordino che non si è iniziato a parlare di ospedale unico dopo l’elezione di Cereser ma già con il sindaco Zaccariotto. Le chiedano conto di ciò che ha fatto per il territorio visto che non ha mai trattato l’argomento negli ultimi 5 anni e non dimentichino che i cittadini di Musile e Fossalta chiederanno conto a loro dell’operato sull’ospedale unico, non certo a Cereser.
Scendano dagli spalti in cui sono comodamente seduti a tirare pietre contro Cereser e discutano del problema nei loro consigli comunali, non sulla stampa.
Cereser non agisce a caso o per soddisfare i suoi interessi personali: sta onorando il mandato che gli ha dato il suo consiglio comunale, all’unanimità. Dovrebbe ricordarselo anche Giansilvio Contarin, visto che ha votato anche lui quell’ordine del giorno.”

Fabrizia Callegher – gruppo misto
Silvia Lasfanti – Cittàinsieme
Lorena Marin – Partito Democratico

15.09.2014

“Ospedale unico: basta omissioni e strumentalizzazioni”

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