Cittadinanza civica 31 maggio 2014 (foto dalla pagina Facebook di Città di San Donà)Circa 70 i minori stranieri nati in Italia e residenti a San Donà hanno ricevuto l’attestato di Cittadinanza il 31 maggio 2014

Discorso di Luca Morosin

Buongiorno a tutte le autorità presenti, ai cittadini sandonatesi e non ma soprattutto a voi, ragazzi e ragazze che oggi ricevete in questa piazza adornata di tricolori il riconoscimento simbolico di cittadinanza civica. Voi, oggi, siete i protagonisti di un momento tra i più importanti nella storia della nostra città.

Quanto oggi si realizza conclude un percorso iniziato nell’aprile 2012 quando il Consigliere Renato Boatto esortò il Consiglio Comunale a riconoscere un attestato di cittadinanza italiana ai minori stranieri nati a San Dona’ di Piave. Richiesta lasciata senza risposta e un’occasione certamente persa.

Nel giugno 2013 lo stesso Consigliere ha riproposto la mozione e la maggioranza del nuovo Consiglio Comunale ha ritenuto non più differibile l’esame di questo argomento, investendo del compito la terza commissione. Commissione che ha saputo ragionare in modo ampio e documentato sul significato di istituire anche a San Dona’ di Piave questo riconoscimento, specialmente se legato all’età, al periodo di residenza e all’inserimento del minore nel normale percorso scolastico. Un paziente lavoro di alcuni mesi che ci ha permesso di conoscere sempre meglio la realtà locale confrontandoci con enti, associazioni e singoli cittadini coinvolti in questo ambito.

Dopo una pausa durata molti anni è così giunta in Consiglio Comunale una proposta di delibera di propria iniziativa, dando compimento a una delle funzioni più importanti ma spesso sottovalutata del cosiddetto “parlamento locale”. Il voto a larga maggioranza ha dato  dimostrazione del consenso che è stato raccolto attorno a questo tema in aula così come tra i sandonatesi.

Concludo ricordando che a fine 2013 erano ben 246 i Comuni italiani che hanno promosso iniziative analoghe a quella odierna (fonte: Ministero dell’Interno, a dicembre 2012 erano 106). Ora anche San Dona’ di Piave sarà favorevolmente ricordata tra quegli Enti che hanno voluto, “dal basso”, far sentire la propria voce sul tema della cittadinanza ai minori stranieri.

Buona giornata e buona cittadinanza a tutti!

IL DISCORSO DEL SINDACO ANDREA CERESER

Buongiorno a tutti,

innanzitutto un ringraziamento alle autorità e, in particolare, al consigliere del Comune di Treviso Saìd Chaibi, che ci hanno onorato della loro presenza condividendo con noi questo giorno di festa per la città di San Donà.

Ringrazio poi gli Istituti Comprensivi che ci hanno aiutato e fatto da intermediari tra l’Amministrazione comunale e le famiglie, gli insegnanti che ogni giorno favoriscono e rendono reali parole quali integrazione, inclusione, interazione, coesione e condivisione.

Questa, per una Città, è una festa paragonabile a quella che c’è in una famiglia per una nuova nascita. La famiglia sandonatese si è allargata e questa cerimonia lo vuole certificare. Grazie a voi, ragazze e ragazzi che oggi siete qui a ricevere l’attestato di Cittadinanza civica, per aver reso possibile questa festa, per averci dato la possibilità di festeggiare con voi.

Il presidente Giorgio Napolitano, riferendosi a quei ragazzi che al compimento della maggiore età chiedono la nazionalità italiana, disse di sentirsi orgoglioso che scegliessero l’Italia. Allo stesso modo io e tutta l’amministrazione che rappresento, ci sentiamo orgogliosi che voi abbiate scelto San Donà. Nello stesso discorso, peraltro, il presidente Napolitano sottolineò che “negare ai bambini nati in Italia la cittadinanza è un’autentica follia, un’assurdità. In questo modo non viene riconosciuto un diritto fondamentale”. Faccio mia questa affermazione e, anzi, questa cerimonia vuole anche sensibilizzare verso una revisione della legislazione sulla cittadinanza, francamente lontana dalla realtà italiana. Una realtà che in questo caso è, per fortuna, a colori.

Tornando a citare il presidente della Repubblica, in numerose occasioni ha ribadito come “I nuovi italiani ci danno energia vitale”. Per rendersi conto di quanto sia vera questa affermazione, di quanto voi rappresentiate un’opportunità, basta citare alcuni nomi: Mario Balotelli, Angelo Ogbonna, Stephen El Sharawy. Tutti nuovi italiani, tutti grandissime opportunità per la Nazionale dello sport più amato dagli italiani, anche in vista dei prossimi Mondiali. Dove l’unico che può fare la differenza in attacco sarà un nuovo italiano come Balotelli. Se avrà voglia.

Per qualcuno, più anziano, queste non sono situazioni del tutto nuove. Nelle scuole fino a qualche anno fa si leggeva un racconto, “Dagli Appennini alle Ande”: la storia di un bambino che andava in una terra straniera a cercare la madre. Il bambino era italiano, la terra lontana l’Argentina. Sono stati 80mila i bambini emigrati dal Veneto verso la sola Argentina tra l’Ottocento e il Novecento. Un esodo ricordato nella memoria popolare ancora fino a qualche anno fa.

Come a noi piace che quei lontani emigrati conservino e custodiscano una traccia di italianità, nonostante il secolo trascorso, allo stesso modo essere sandonatesi per voi non vuole dire rinuncia a quelle che sono le tradizioni, gli usi, la lingua, le ricchezze culturali della vostra terra di origine. Anzi. Si può essere al tempo stesso sandonatesi senza rinunciare a nulla della propria storia.

Per questo il riconoscimento che avete tra le mani è qualcosa in più che un semplice atto simbolico.
È un attestato di inclusione da parte della città di San Donà di Piave che, ripeto, è orgogliosa di avervi come suoi cittadini.

Grazie per l’attenzione e buona festa a tutti.

Consegna della cittadinanza civica

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