Colgo l’occasione di questa richiesta per descrivere alcuni aspetti qualificanti del nostro programma, messo a punto con il contributo di moltissime persone attraverso la “officina delle idee”.
1) E’ contemplato l’impegno per sviluppare l’edilizia ad impatto energetico zero?
Risposta:
Il settore edile è stato negli ultimi decenni uno dei motori più importanti dell’economia del sandonatese, ma gli amministratori in primis non hanno saputo capire per tempo che non è immaginabile continuare a costruire case, se poi mancano le persone da metterci dentro. Da anni si contano a San Donà circa 2000 unità abitative vuote.
Il che significa una capacità recettiva di circa 5000 abitanti che rimane inutilizzata, e pertanto risulta essere in esubero. Questa speculazione ha determinato, tra l’altro, una grave e non giustificata perdita di terreno agricolo che è stato cementificato irrimediabilmente. Un fenomeno, in realtà, che non riguarda solo San Donà, ma l’intero Nord-Est. Di questa situazione è stata complice la politica, che è venuta meno a uno dei suoi compiti principali:
Idee ne abbiamo, e anche molto interessanti, già presentate a diversi soggetti riscuotendo notevole interesse. Idee che attendono solo di essere messe in atto e di produrre i primi risultati.
2) E’ contemplato l’impegno per razionalizzare le spese dell’Amministrazione ed i costi della politica (partecipate, consorzi, etc…)?
Un altro importante tema – che qui solo anticipo rimandando la risposta al quesito successivo – è quello della collaborazione tra comuni, strumento importante per produrre economie e miglioramento dell’efficienza.
3) E’ contemplato l’impegno per promuovere l’unione dei servizi tra i comuni limitrofi?
Esempi di servizi da condividere riguardano la polizia locale (che potrà contare su un maggior numero di agenti presenti sul territorio anziché negli uffici), protezione civile, Sportello Unico delle Attività Produttive, servizi sociali, servizi per il funzionamento della struttura comunale (informatici, paghe, formazione, attività amministrative…).
Condizione indispensabile è che tutto questo non venga in ogni caso a comportare costi maggiori rispetto a quelli che sarebbero sostenuti dai singoli comuni.
4) È contemplato l’impegno per garantire la banda larga nel comune e nelle frazioni?
Risposta:
Al giorno d’oggi, quando si parla di “infrastrutture” per il territorio, si devono necessariamente intendere anche le cosiddette “autostrade informatiche”.
La disponibilità di una linea di collegamento internet veloce è un requisito indispensabile perché le aziende possano stare sul mercato.
Inoltre, per consentire a ciascun cittadino di usufruire dei servizi che intendiamo sviluppare e offrire via internet (progetto “in Comune con un clic”), è indispensabile una adeguata capacità di trasmissione dei dati.
La connettività veloce, quindi, andrà garantita su tutto il territorio comunale.
5) È contemplato l’impegno per la realizzazione nel medio termine dell’ospedale unico nell’Asl 10?
Risposta:
L’impegno di adesso è di essere parte attiva nella Conferenza dei Sindaci per organizzare al meglio gli ospedali esistenti per garantire una qualità adeguata in termini di dotazione di personale e di attrezzature, evitando doppioni, sovrapposizioni e inutili concorrenze, sviluppando nel contempo la rete delle cure primarie (il cosiddetto territorio) favorendo le forme di collaborazione e unione tra i medici “di base”.
L’assenza protratta della nostra amministrazione all’interno della Conferenza de Sindaci ha portato al risultato di far perdere all’Ospedale di San Donà 8 primari, come prospettano le nuove schede regionali. Questa operazione va contrastata con determinazione, per limitare l’impoverimento della nostra struttura.
Più avanti nel tempo, in base alle risorse rese disponibili dalla Regione, andrà attentamente considerata l’ipotesi di un’unica sede ospedaliera che consentirebbe effettive eccellenze cliniche a servizio del territorio dell’ULSS 10, anche al fine di ridurre l’attuale ricorso a strutture ospedaliere esterne alla nostra ULSS, una delle maggiori attuali criticità che impoverisce enormemente il bilancio della Azienda e quindi tutti i suoi residenti.
6) Pensa che la TAV sia un’infrastruttura da realizzare o no? … e l’autostrada del mare?
Risposta:
Facciamo un po’ di chiarezza: a parte i giornali, tutti gli addetti ai lavori riconoscono che il termine “TAV” (“Treno ad Alta Velocità”), applicato al tratto Venezia/Trieste, è inappropriato e il suo progetto è impraticabile, sia perché non c’è un sufficiente bacino di utenti sia perché ci sono delle condizioni geografiche che nel complesso non giustificano l’ingente investimento. Inoltre, si consideri che oggi né l’Europa né il nostro Paese hanno risorse da dedicarci.
Per il trasporto delle persone, va sollecitata con forza la Regione perché completi al più presto il progetto di Sistema Ferroviario Metropolitano di Superficie (“SFMR”), che consentirà 3 corse all’ora verso e da Venezia. Nel caso di San Donà, ciò prevede la realizzazione della nuova stazione ferroviaria che, stando alle promesse dell’assessore regionale, doveva essere inaugurata ancora nel 2011.
Per quanto concerne le merci, la linea ferroviaria “storica”, ora sottoutilizzata, può consentire un maggior traffico di convogli tale da renderla adeguata almeno per i prossimi 30 anni. Solo in prossimità di quella scadenza si potrà considerare l’ipotesi di un eventuale raddoppio che deve necessariamente prevedere opere di mitigazione e di compensazione per il territorio e per i cittadini.
In tutte queste valutazioni, dovrà essere garantito il diritto dei cittadini di partecipare alla definizione delle scelte, diritto che è stato negato in questi ultimi anni dove spesso siamo stati messi di fronte a progetti già confezionati (vedi l’esperienza del progetto di “tracciato basso”).
In merito all’autostrada del mare, non siamo favorevoli a questa operazione di “esproprio al contrario” per cui si sottrae un’opera pubblica alla proprietà dei cittadini (il tratto di Treviso/Mare da Meolo e il sedime della variante alla Statale 14) per affidarla a privati che inseriranno un pedaggio.
Il risparmio di tempo (pochi minuti) che avranno gli automobilisti nel raggiungere Jesolo dal casello di Meolo, verrà molto probabilmente vanificato sino a quando non si risolverà il nodo della penetrazione verso Cavallino, ad oggi affidato ad un’unica arteria.
L’opera lascerà sicuramente un segno doloroso sul territorio, si pensi solo al nuovo ponte che dovrebbe sorgere sulla Piave Vecchia, uno dei luoghi più pregiati e belli del nostro Comune.
Infine: il pagamento del pedaggio farà riversare un buon numero di auto nelle altre strade, con aumento di traffico e inquinamento per i paesi attraversati (Passarella, Caposile, Chiesanuova, Santa Maria).
7) Come pensa di gestire le grandi opere realizzate dall’amministrazione uscente: Teatro Astra? Piazza Indipendenza? Tribunale?
Risposta:
Astra: abbiamo presentato in questi giorni, come Gruppo Consiliare, una relazione su alcuni aspetti potenzialmente critici che abbiamo rilevato dallo studio dei progetti (numero di posti, facilità d’accesso al palco, caratteristiche acustiche …). L’amministrazione ha chiesto chiarimenti ai progettisti prima di fornirci risposta. Non si tratta di questioni di poco conto: da queste può dipendere, ad esempio, la possibilità di ospitare o meno taluni spettacoli da organizzare in sinergia con altre realtà vicine (ad esempio La Fenice). La forma di gestione andrà studiata assieme alle risorse presenti nel territorio (associazioni, professionisti, compagnie) aprendosi alla collaborazione con i teatri vicini così da ottimizzarne i costi amministrativi e di gestione.
Piazza: una piazza deve essere utilizzata per lo scopo per cui esiste, che è quello di consentire alle persone di incontrarsi nelle forme e nei modi ai quali siamo stati abituati. Per quanto possibile, quindi, Piazza Indipendenza dovrà essere resa una piazza viva, ricca di eventi e manifestazioni capaci di attrarre sia i cittadini locali sia i turisti (20 milioni che frequentano le coste oltre a 4 milioni che raggiungono l’outlet di Noventa), grazie ad una offerta di qualità che coniuga commercio, sport, musica e arte con iniziative di portata nazionale.
Tribunale: per prima cosa andranno approfonditi gli aspetti contrattuali per chiarire se siamo tenuti oppure no a rispettare il contratto. Un affitto di 470.000 euro all’anno (fino ad oggi rimborsato dal Ministero) è un costo non sostenibile con le attuali risorse del Comune. Eventualmente, andrà trovato un accordo con la proprietà individuando altri inquilini potenzialmente interessati, ad esempio Azienda ULSS.
8) Raccolta differenziata dei rifiuti: bene così o è necessario migliorare?
Risposta:
Rispetto ai nostri nonni noi produciamo molti, troppi rifiuti; inoltre siamo poco propensi a vedere un nuovo uso degli oggetti e dei materiali. Migliorare dunque si può e si deve, cercando di risolvere il problema all’origine: Riducendo, Riutilizzando e Riciclando (le cosiddette “3R”).
Da alcuni anni San Donà ha raggiunto una buona percentuale di raccolta differenziata, superiore ai valori medi della Regione; questo risultato, però, deve essere migliorato.
Concretamente: oltre a spingere ulteriormente la raccolta differenziata (ad esempio estendendola al centro città), è necessario coinvolgere i cittadini, a partire dalle scuole, con campagne di informazione e sensibilizzazione.
Inoltre, dovrà essere rivisto l’affidamento all’attuale gestore del servizio per intraprendere tutte le iniziative che portino a una riduzione o un contenimento delle tariffe, come è avvenuto in altri comuni vicini a noi.
Ci hanno sempre detto che la differenziazione dei rifiuti porta a un contenimento delle tariffe: dopo anni di parole, è tempo che ciò avvenga!
9) Quali azioni pensa di attivare per promuovere la trasparenza tra amministrazione e cittadini?
Risposta:
Alcuni impegni “con i piedi per terra”:
incontrare frazioni e quartieri almeno ogni 6 mesi, per ascoltare le comunità e per rendere conto dell’operato dell’amministrazione;
istituire l’anagrafe degli eletti, riportando la situazione reddituale e patrimoniale degli amministratori;
rendere pubblici i criteri e le motivazioni di scelta degli amministratori e dei nominati;
promuovere il “Bilancio di Responsabilità Sociale”, un modo semplice e chiaro di spiegare ai cittadini (con il loro coinvolgimento) che cosa si è fatto e quali risultati sono stati ottenuti;
far conoscere on-line lo stato di avanzamento delle opere pubbliche e i motivi degli eventuali ritardi;
semplificare il linguaggio amministrativo;
semplificare la lettura del bilancio del comune;
promuovere e rendere attivi i tavoli di confronto tra amministrazione, cittadini, associazioni e imprese (consulte, Forum).