Download: La mozione presentata al Consiglio Comunale

Download: Verbale di deliberazione del Consiglio comunale n.53

Questo è il testo del verbale della discussione della mozione che abbiamo presentato come Gruppo Consiliare sul trasferimento del servizio per la disabilità adulta, votata poi all’unanimità dal Consiglio:

PRESIDENTE: La parola al Consigliere Morosin. Prego.

CONSIGLIERE MOROSIN: Buonasera a tutti, darò lettura del testo della mozione che è stato caricato agli atti, spero che i Consiglieri abbiano avuto modo di leggerla, aggiungendo poi un brevissimo commento per cui non mi dilungo visto che la mozione è abbastanza – riteniamo – chiara da poter essere compresa.

“Con la presente mozione vogliamo portare a conoscenza del Consiglio Comunale e di tutta la cittadinanza la situazione generatasi a seguito dell’avvenuto trasferimento con decorrenza 24 marzo 2014 dell’Unità Operativa per la disabilità in età adulta dai locali della sede di San Donà di Piave in Via Trento a quelli dell’ex distretto socio – sanitario di Musile di Piave in Via Bellini.

Il servizio in oggetto, istituito dall’U.S.L. 10 con delibera 72/2010 e attivato nel mese di maggio 2011, ha come obiettivi l’inclusione e lo sviluppo sociale di persone disabili ed adulte tra i 18 e i 65 anni attraverso la predisposizione, programmazione e verifica di progetti di inserimento in strutture diurne e residenziali convenzionate, ovvero di attività di tipo indipendente. Supporta il disabile e il proprio nucleo familiare nei casi di ricovero temporaneo e nella successiva fase di ritorno nella propria struttura domiciliare. Opera un continuo monitoraggio della realtà distrettuale collegata alla disabilità adulta mediante la raccolta e l’analisi della domanda e la promozione della rete di assistenza sul territorio. Gli operatori e il personale amministrativo in servizio presso la sede del distretto sandonatese rivolgono la loro attività a favore degli utenti dei diversi Comuni della Sinistra Piave, San Donà, Ceggia, Torre di Mosto, Noventa e della Destra Piave, Musile, Fossalta e Meolo.

Il numero maggiore di utenti risulta risiedere nel primo ambito territoriale, quindi Sinistra Piave, e specialmente nel territorio comunale di San Donà di Piave con circa 170 utenti assistiti. La favorevole ubicazione di tale unità operativa nella sede distrettuale di Via Trento in prossimità sia della fermata del trasporto pubblico locale, che della struttura ospedaliera pubblica, ha anche il vantaggio di consentire all’utenza di espletare nella stessa giornata ulteriori pratiche sanitarie e amministrative, in particolare Segreteria e Anagrafe Sanitaria, cure primarie, assistenza domiciliare e infermieristica, uffici invalidi civili, e previdenziali, l’ufficio INPS che appunto è collegato nella stessa sede senza doversi recare in altre strutture o uffici della stessa U.S.L. Nonostante questa evidenza, la Direzione generale dell’U.S.L. decideva di trasferire il servizio presso la propria struttura di Musile di Piave. La notizia ha subito incontrato la contrarietà delle associazioni dei disabili che hanno fatto notare all’azienda sanitaria con nota protocollata anche presso questo Comune in data 19 febbraio 2014 come la nuova sede sia difficilmente raggiungibile mediante l’utilizzo di mezzi pubblici, specialmente utilizzati da disabili e familiari senza mezzi privati. La fermata più vicina del servizio pubblico risulta, infatti, collocata a circa mezzo chilometro senza pensilina e soggetta alla sospensione in occasione del mercato settimanale. Parliamo in questo caso del Comune di Musile di Piave. Non di meno, le vie di accesso alla nuova struttura sono quasi totalmente prive di marciapiede o pista ciclopedonale obbligando l’utenza in carrozzina o con mobilità ridotta a percorrere un lungo tratto all’interno della sede stradale oltretutto dissestata e con diverse buche nel tratto in oggetto. A fronte della richiesta la direzione dell’U.S.L. di un incontro per esaminare la situazione e trovare una soluzione alternativa che soddisfacesse entrambe le controparti, il perdurante e totale silenzio di quest’ultima ha indotto i Gruppi consiliari della lista civica “San Donà di Piave – Cittainsieme”, Partito Democratico e “Scegli Civica con Cereser Sindaco” in data 15 marzo 2014 a richiedere formalmente il blocco del trasferimento e l’avvio di un tavolo di lavoro con tutti i portatori di interesse.

In data 18 marzo 2014 l’azienda sanitaria risponde ai gruppi istanti che la scelta risulta determinata dall’esigenza di garantire la sicurezza degli utenti nelle ipotesi di emergenza a fronte di situazioni creatisi recentemente; motivazioni quelle addotte dall’U.S.L. non facilmente apprezzabili stante il fatto che i medesimi spazi sarebbero a breve divenuti sede di altri uffici compreso il servizio per le cure palliative, prima ubicato presso la struttura di Musile di Piave, senza l’adozione di nuove e particolari misure di sicurezza o di interventi urgenti di manutenzione.

La mancata esposizione di qualsivoglia comunicazione a conferma dell’imminente trasferimento tanto presso gli uffici di Via Trento, quanto sul sito istituzionale dell’Ente, ci ha indotto a ritenere temporaneamente sospesa l’operazione in vista dell’auspicato incontro con le associazioni dei disabili. In data lunedì 24 marzo 2014, purtroppo, l’Unità operativa per la disabilità in età adulta intraprende la propria attività giornaliera presso la sede di Musile di Piave, dopo un trasferimento lampo – passatemi il termine – eseguito il venerdì precedente. In questi mesi i nostri concittadini, utenti del servizio, hanno vissuto molteplici disagi e difficoltà, peraltro già ampiamente preannunciati. Di questo poi c’è stata data evidenza anche attraverso alcune lettere delle stesse associazioni. Non possiamo, quindi, che accogliere queste proteste chiedendo alla direzione dell’U.S.L. di prendere seriamente in esame le istanze di persone e famiglie già duramente provate dalle preoccupazioni e dalle complessità legate a situazioni di disabilità. Con queste premesse, stante l’urgenza di risolvere una situazione pesantemente penalizzante per molti nostri concittadini, il Consiglio Comunale di San Donà di Piave impegna il Sindaco e l’Assessore competente:

1) a comunicare all’azienda U.S.L. 10 la contrarietà alla scelta da questa adottata dati gli evidenti gravi disagi provocati all’utenza residente nel Comune di San Donà di Piave;

2) a chiedere all’U.S.L. 10 la convocazione urgente di un incontro aperto a diversi portatori di interesse, ivi compresa l’Amministrazione Comunale di San Donà di Piave, per trovare una soluzione sostenibile alla problematica in oggetto;

3) a relazionare sugli esiti del confronto e sulle iniziative eventualmente attivate a favore dell’utenza disabile dall’Amministrazione di San Donà di Piave.”

A corollario indico solo qualche riga. Con questa mozione vogliamo sottolineare soprattutto il metodo unilaterale scelto dall’U.S.L. per gestire questo servizio in un momento in cui anche i numerosi tagli ai servizi sociosanitari, soprattutto per quanto riguarda la disabilità, mettono a rischio la sopravvivenza di questo servizio faticosamente messo in piedi appunto con lo sforzo e col lavoro delle associazioni dei disabili, delle diverse Amministrazioni, tra cui la nostra, e dell’U.S.L. stessa. L’intervento del Sindaco e dell’Assessorato che richiediamo, che proponiamo, con questa mozione è quello appunto non di criticare o di avanzare particolari proposte all’U.S.L. nel senso che l’U.S.L. ovviamente nell’ambito della propria attività economico – gestionale ha il dovere di gestire i nostri fondi nel miglior modo possibile, tenendo conto di tutte le esigenze, ma in ogni caso è quello di attivare appunto con urgenza quel tavolo di confronto necessario, che è il tavolo lo strumento per noi più idoneo, per cercare ogni soluzione al problema che sia sostenibile sia per gli utenti coinvolti e le loro famiglie, sia per gli equilibri economico – gestionali dell’azienda sanitaria. Grazie.

PRESIDENTE: Grazie Consigliere Morosin. Consigliere Zangrando.

CONSIGLIERE ZANGRANDO: Grazie Presidente. Velocemente per intervenire su questo punto. Infatti, volevo fare una rapida parentesi su questa mozione e sul tema dei disabili perché per quanto mi riguarda ogni persona disabile di qualsiasi età ha diritto ad un sistema di aiuto che garantisca lo sviluppo massimo della sua personalità e l’inserimento sociale il più attivo e partecipato possibile.

La prima e fondamentale istituzione assistenziale italiana è la famiglia, infatti si stima che circa il 15% delle famiglie italiane abbia … (vuoto di registrazione) … disabilità ed anche qui purtroppo la famiglia risulta essere il primo diciamo fondamentale, come ho già detto, organo assistenziale. Cosa dire? Per il disabile che è grave, specialmente, la vita con i genitori purtroppo risulta essere la più efficace e la più completa delle soluzioni ai bisogni assistenziali, in mancanza purtroppo di interventi dello Stato. Occorre dare un sostegno, infatti, per quanto mi riguarda concreto a queste famiglie per non determinare situazioni di svantaggio con i … (vuoto di registrazione) … ed uno dei problemi che rende difficile questo e a volte persino paralizzante il dialogo tra le famiglie e le istituzioni e i servizi è l’incertezza del dopo. Infatti, le famiglie hanno sempre l’incertezza del dopo, il doposcuola, il dopolavoro di questi disabili, di incertezza, c’è sempre un’incertezza che dopo quando non c’è la famiglia..

CONSIGLIERE ZANGRANDO: Esatto, scusi. L’incertezza del trattamento riabilitativo e rieducativo. E questo purtroppo rende molte volte da parte anche delle famiglie e da chi ha questi problemi, una sfiducia verso le istituzioni e i servizi in tal senso. E’ per questo che per quanto mi riguarda non dobbiamo alimentare la sfiducia dei servizi e, quindi, aumentare i problemi e per questo sono favorevole alla mozione perché, secondo me, aver spostato il servizio da San Donà a Musile con i problemi appunto che dicevano … è una cosa che … (vuoto di registrazione) … favorevole a questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE: Grazie Consigliere. Capogruppo Babbo.

CONSIGLIERE BABBO: Da contatti diretti intercorsi con la Dirigenza A.S.L. si è appurato che la decisione è stata assunta in seguito ad una emergenza verificatasi in quel periodo nella ex  ubicazione dei servizi, in quanto non erano garantite le vie di fuga in caso di bisogno di evacuazione, perché i servizi non erano collocati al piano terra. Due brevi considerazioni. Sarebbe stato più opportuno che l’A.S.L. avesse concertato insieme alle associazioni coinvolte nel servizio le soluzioni al problema. La direzione A.S.L. comunque è aperta al dialogo con le associazioni per trovare insieme le soluzioni migliori. Con questi auspici noi facciamo nostro quanto è stato letto dal Consigliere Luca Morosin.

PRESIDENTE: Grazie Capogruppo. Ci sono altre richieste di intervento? Capogruppo Marin.

CONSIGLIERE MARIN: Buonasera a tutti. Io mi associo chiaramente alla mozione che ha presentato il Gruppo di “Cittainsieme” in quanto anche noi a suo tempo eravamo stati sottoscrittori della richiesta che era stata presentata all’U.S.L.. Io credo che qua il problema che viene posto al di là del problema della disabilità, che, secondo me, in questo caso è un problema un po’ diverso, si pone il problema del metodo, cioè nel senso che quello che viene contestato o comunque viene criticato in questa sede è il metodo non concertato nelle decisioni. Io credo che, soprattutto in questi casi, la prima cosa da fare sarebbe quanto meno sentire chi usufruisce di questi servizi. Questo, secondo me, non è stato fatto, la risposta che ci è stata data a suo tempo è stata abbastanza diciamo un po’ lapidaria e un po’ così, quindi non soddisfacente assolutamente, per cui si è dato corso alla presentazione della mozione. Sì, forse la Consigliere Babbo probabilmente ha un filo diretto e quindi le hanno dato queste giustificazioni, io farei presente che esiste anche un altro problema sul piatto che, secondo me, sarà bene affrontare da qui a breve ed è il problema del trasferimento del CUP, perché anche sul trasferimento del Centro Unico di Prenotazione non mi sembra che la metodologia seguita sia diversa da questa, cioè non c’è stata condivisione quanto meno con l’Amministrazione comunale mi sembra, della scelta con tutto quello che questo implica perché c’è un problema di viabilità, un problema di parcheggi, un problema di spostamenti e un problema di sicurezza. Quindi, io appoggio la mozione che hanno presentato i Colleghi auspicando soprattutto che si cambi metodo quando si prendono determinate scelte importanti per tutti. Grazie.

PRESIDENTE: Grazie Capogruppo Marin. Capogruppo Marusso.

CONSIGLIERE MARUSSO: Buonasera Presidente. Niente, velocemente per manifestare ovviamente il mio appoggio alla mozione perché credo che le argomentazioni in essa contenute siano assolutamente condivisibili. Devo anche constatare, mi sia consentito, non entro nel merito della mozione, quanto più della dialettica politica, che è quanto meno inusuale che una mozione presentata da un Gruppo a sostegno della maggioranza venga, come dire, bacchettata da un’altra forza che sostiene la medesima maggioranza. Sarebbe opportuno forse che all’attenzione del Consiglio ci fosse magari presentazione di ordini del giorno o mozioni magari un po’ più coese giusto per evitare certe situazioni. Grazie.

PRESIDENTE: Grazie. Capogruppo Babbo.

CONSIGLIERE BABBO: Il Consigliere Marusso penso abbia travisato il mio intervento. Io senza sapere cosa lei avesse detto, che poi ha detto qualcosa e le ultime cose che ha detto, mi ero già prenotata se lei ha visto, quindi le ho letto nel pensiero. Comunque vorrei rispondere a lei ed anche al Capogruppo Marin. Abbiamo detto..

CONSIGLIERE MARUSSO: … (Intervento fuori microfono)

CONSIGLIERE BABBO: No, non ci siamo.. Allora, innanzitutto chiarisco quanto ha detto la Capogruppo Marin dicendo che forse ho un filo.. No, allora come Consigliera e Capogruppo quando ho visto la mozione all’ordine del giorno ho cercato di documentarmi per parlare con conoscenza dell’argomento, e sono andata a sentire come mai si è verificata questa situazione dai diretti interessati, i quali ci hanno ricevuto e ci hanno dato appunto le loro spiegazioni.

Noi abbiamo dissentito dal metodo e mi pare che io l’ho detto chiaramente. Abbiamo dissentito dal metodo perché se c’è un problema si deve concertare in questo caso poi con le persone, con le associazioni che rappresentano la disabilità adulta. Prima cosa.

Seconda. Lei ha detto.. non le permetto di fare queste insinuazioni di carattere politico, perché alla fine del mio intervento io ho detto che facciamo nostro quanto è stato letto dal Consigliere Luca Morosin anche perché il Direttore sia dei servizi sociali che dell’A.S.L. hanno assicurato, quando siamo andati a parlare, la loro piena disponibilità a rivedere e a trovare le soluzioni del problema insieme alle associazioni.

Se permette, poi una piccola parentesi. Mi dispiace, ma su questo tema la sottoscritta ha lavorato molto nel territorio non solo sandonatese, ma anche a Ceggia con l’istituzione di due unità funzionali complesse, attualmente a San Donà c’è un centro per bambini autistici e a Ceggia c’è un centro che ho fondato io sei anni fa per alunni gravi. Quindi mi pare – non so se siete a conoscenza di questo – che ci sia la piena disponibilità di tutto il nostro Gruppo, anzi, l’abbiamo fatto nostro, quindi l’insinuazione proprio non ci sta. Grazie.

PRESIDENTE: Grazie Capogruppo. Capogruppo Fogliani.

CONSIGLIERE FOGLIANI: Niente, volevo semplicemente dichiarare il mio voto favorevole a questa mozione. Grazie Presidente.

PRESIDENTE: Grazie Capogruppo. Consigliere Callegher.

CONSIGLIERE CALLEGHER: Grazie Presidente. Allora, entrando nel merito di questa mozione che ritengo validissima, tant’è che a suo tempo l’avevo comunque sottoscritta non come mozione, ma come lettera di richiesta di chiarimenti nei confronti di questa presa di posizione dell’A.S.L. 10, ritengo che non dovremo nemmeno essere qui a discutere di una mozione su una vera e propria mancanza, invece, di sensibilità da parte di un Ente pubblico che dovrebbe garantire proprio la fruizione semplificata dei servizi alla persona. La lettera con la richiesta di chiarimenti doveva essere sufficiente per innescare un confronto costruttivo con le parti in causa. Magari si arrivava comunque allo spostamento della sede, ma condiviso, valutato e giustificato.

Centralità della persona è l’elemento ispiratore delle scelte aziendali, dice il dott. Bramezza nella sua risposta, ma per me vuol significare avere un’etica della solidarietà e della responsabilità e per questo chiaramente sono assolutamente a favore della mozione e spero che arriviamo veramente ad un tavolo di concertazione.

Posso, Presidente.. intervengo anche, così, per un fatto personale. Colgo questa occasione per dichiarare la mia volontà di uscire dalla lista “Scegli Civica” ed entrare nel Gruppo Misto del Consiglio Comunale di San Donà. Questa è sicuramente una scelta sofferta, però data da una consapevolezza di quello che è successo durante quest’anno di esperienza come Consigliere e come parte di un Gruppo che era nato con alcune caratteristiche nelle quali poi non mi sono più ritrovata.

Quindi continuerò comunque a sedere in questa aula orgogliosa del mio senso civico e di essere Consigliere e portavoce di chiunque abbia bisogno di una mano. Auguro, invece, alla lista “Scegli Civica” o a quello che ne rimarrà di perseverare nei propri intenti. Grazie.

PRESIDENTE: Grazie Consigliere Callegher. Dopodiché, lei dovrà dare atto di questo attraverso una comunicazione scritta come da regolamento. Hanno chiesto di intervenire, se non ci sono altri interventi da parte dei Consiglieri, l’Assessore Murer e poi il Vice Sindaco Leo. Prego Assessore Murer.

ASSESSORE MURER: Buonasera a tutti. Grazie. Io sono contenta che il Consiglio questa sera si sia espresso a favore di questa mozione. Devo dire che al primo momento in cui era stato sottolineato alla sottoscritta che c’era l’intenzione da parte dell’A.S.L. di questo spostamento io immediatamente ho sentito la dottoressa Midena chiedendo appunto quali erano i motivi dello spostamento e una volta che lei mi ha fondamentalmente detto le ragioni che ha presentato anche il Capogruppo Babbo, l’avevo invitata ad avere un incontro con tutte le associazioni, in realtà mi aveva detto che ci sarebbe potuto essere. Avevo anche fatto avere alle associazioni questo tipo di risposta chiedendo che invitassero alla dottoressa Midena la stessa lettera che avevano presentato a me in cui ponevano tutti i vari punti per cui ritenevano che questa fosse una scelta non del tutto adeguata a quelle che erano le esigenze. Quindi questa sera, con questo ordine del giorno, che pone in effetti il problema del metodo, cioè di un confronto tra associazioni, ma anche tra la stessa istituzione comunale, perché noi rappresentiamo i cittadini, credo che sia un momento per porre sempre di più l’attenzione sul fatto che l’Azienda A.S.L., con la quale in realtà collaboriamo anche per altre cose, tra l’altro stiamo lavorando anche per il piano che riguarderà tutta la riorganizzazione territoriale dell’assistenza primaria, quindi lo porteremo anche all’attenzione della Commissione e del Consiglio Comunale non appena avremo finito questo percorso con l’A.S.L., questo tipo di scelta mi ha personalmente lasciata perplessa, proprio rispetto se non tanto per quanto riguarda le ragioni della scelta, proprio per il fatto di non aver ascoltato, di non aver accettato l’incontro con tutte le associazioni. Quindi, ben venga che il Consiglio Comunale si esprima per rafforzare questa richiesta, quindi grazie.

PRESIDENTE: Prego Vice Sindaco.

VICE SINDACO: Grazie Presidente. Solo due battute a chiarimento non tanto per giustificare quello che ha deciso il Direttore dell’AS.L. che comunque è un atto aziendale.. è un’azienda che non dipende dall’Amministrazione Comunale. Ci sono delle responsabilità penali legate al posizionamento di alcune strutture che riguardano la disabilità, il disabile per definizione è un soggetto che ha bisogno di più tempo per muoversi e in caso di evacuazione per lasciare quella struttura. Nell’ipotesi in cui succedono, e ne succedono, cose gravissime, un incendio, il responsabile che paga penalmente di quella situazione sarebbe stato il Direttore generale. Questo comunque non lo esimeva da chiedere un confronto e organizzarci con le associazioni, che io ho sentito anche perché prima dell’Assessore Murer la disabilità la gestivo io, ho parlato con la Presidenza dell’Anffas e lei è cosciente che l’atto è inattaccabile, cioè il metodo è sbagliato, ma il Direttore generale doveva fare quello che ha fatto perché c’era il rischio per “l’incolumità” dei disabili. Ora, se c’è una legge, credo che sia la 22, che stabilisce che la disabilità deve stare al pianterreno, lì deve andare. Poi capisco che hanno portato altre attività sempre inerenti ai disabili sulle stesse strutture, ma anche lì c’è un errore, cioè nella mozione mi pare che si fa riferimento ad alcune.. alle cure palliative che le hanno portate nello stesso ambiente. Ma c’è un errore anche lì perché se il disabile ha bisogno di una mobilità perché ha una mobilità più lenta, quindi più rapida nell’evacuazione, c’è un errore, dovranno rivedere anche quella disposizione che hanno dato. Quindi, non è che io voglio giustificare l’A.S.L., a chiarimento volevo dire questo.

Dopodiché una mozione.. si deve appunto finire con una risoluzione. Ora, di solito la mozione dovrebbe essere utilizzata per invitare la Giunta a deliberare o il Consiglio a deliberare, in questo caso noi non possiamo deliberare né il Consiglio può deliberare, possiamo eventualmente invitare il Direttore ad un dibattito, a una concertazione, non certo con una nostra mozione o una delibera votata il Direttore riceve l’ordine dall’Amministrazione. Quindi probabilmente forse sarebbe stato più corretto parlare di un ordine del giorno piuttosto che di mozione. Questo è come terminologia perché abbiamo guardato anche un pochettino il regolamento e l’art. 12 prevede che alla fine la mozione sia votata dal Consiglio e, quindi, dare al Sindaco la possibilità di fare o una delibera di Giunta oppure di Consiglio. Basta.

PRESIDENTE: Consigliere Morosin.

CONSIGLIERE MOROSIN: Ringrazio l’Assessore Leo per i chiarimenti che in parte già la Direzione dell’A.S.L. aveva dato, quindi diciamo che ci ha dato modo di capirne di più e su questo penso abbia fatto un buon servizio anche per il pubblico presente che ci ascolta in radio per conoscere la complessità della materia. Ecco, la conclusione della mozione di oggi, appunto, non va a imporre atti all’U.S.L., ci mancherebbe perché è un Ente indipendente e, da quel punto di vista, ribadisco, sovrano, diciamo che impegna il Sindaco in prima persona o l’Assessore Murer che è qui presente a farsi promotore diciamo di quel tavolo di confronto che, probabilmente, è mancato o è stato ritardato, che però ha portato a questa scarsa condivisione dell’obiettivo.

Ripeto, non è l’intento quello di andare contro o mettere i bastoni tra le ruote all’U.S.L. che è un Ente di cui tutti abbiamo bisogno, in particolare l’Amministrazione per concordare le politiche sociosanitarie della città, parliamo almeno per i nostri cittadini. Vero, però, è che questo tipo di utenza che è già particolarmente preoccupata e, come dire, oppressa da alcune difficoltà è giusto che possa trovare in un confronto anche tra l’Amministrazione Comunale e l’U.S.L. e le associazioni una soluzione compatibile con questa urgenza. Grazie.

PRESIDENTE: Grazie Consigliere Morosin. Se non ci sono altri interventi, possiamo procedere con la votazione.

 

VOTAZIONE

 

PRESIDENTE: Presenti 20, favorevoli 20. Il Consiglio approva all’unanimità.

Essendo esauriti i punti all’ordine del giorno, dichiaro conclusa la seduta.

 

Mozione presentata dal Gruppo Consiliare di Cittàinsieme riguardo il trasferimento dell’Unità Operativa Sociale per la disabilità in età adulta a Musile

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