Per la prima volta da dieci anni la nostra città può cambiare davvero.

Venerdì prossimo, 31 maggio, alle ore 19 nella sede elettorale di Corso Silvio Trentin, 109, in zona pedonale, ci troviamo per festeggiare l’eccezionale risultato della coalizione che ha sostenuto la mia candidatura a sindaco di San Donà di Piave. Oltre il 47 per cento di consensi al primo turno contro il 30 per cento del candidato che rappresenta la continuità rispetto all’attuale amministrazione, mostra quanto forte sia il desiderio di cambiamento. È l’occasione, finalmente, per riportare al centro dell’azione amministrativa la persona e non l’interesse di pochi, per far rinascere la speranza di una politica basata sull’ascolto e che torni a trattare temi importanti come il lavoro, la sanità, la sicurezza, spariti dall’agenda consiliare negli ultimi dieci anni.

Spiace, però, che circa un terzo dei sandonatesi non sia andato a votare, evidentemente disilluso da una politica nazionale troppo lontana dai cittadini. Obiettivo di questo secondo turno elettorale dovrà essere, da parte di tutte le forze politiche, riavvicinare i cittadini alla gestione della cosa pubblica. Altrimenti sarà una sconfitta per tutti.

Speriamo, poi, di riuscire a fare tesoro delle esperienze maturate in questi mesi di campagna elettorale anche da forze che non sono poi riuscite a raggiungere il ballottaggio. Penso innanzitutto alla prova di Gianni Corradini, che è riuscito a coinvolgere molti giovani ed è questo un patrimonio di energie che non va disperso. Inoltre, almeno un punto del programma di Corradini, la Città del Piave, troverà spazio nella futura agenda politica. Allo stesso modo non possono essere trascurate le istanze di democrazia partecipativa poste dal Movimento Cinque Stelle e dal suo candidato sindaco, l’ingegner Guido Salvestroni, il cui impegno è chiaramente frutto di una condivisibile esigenza di rinnovamento. Un gran lavoro sull’ambiente e la gestione dei rifiuti, con ricerche che andavano oltre il semplice programma elettorale, è stato poi svolto dalla Lista Mazzon e dalla sensibilità del suo candidato, l’architetto Emiliano Salvador. Anche in questo caso chi sarà sindaco dovrebbe fare proprie queste competenze, così come l’impegno sociale e solidaristico di Marina Alfier e della storia che rappresenta.

Da ultimo, dispiace moltissimo che San Donà Bene Comune, nonostante il gran lavoro a sostegno della mia candidatura, non ce l’abbia fatta ad esprimere un consigliere. Rimane l’impegno di portare avanti le loro proposte comprese nel nostro programma elettorale.

Un abbraccio,

Andrea Cereser

E’ un momento storico

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