MEGAFONO 1A fronte dei preoccupanti cambiamenti della sanità nel Veneto Orientale, le amministrazioni locali e il Coordinamento per la buona sanità hanno chiesto di poter dialogare con il presidente della Regione Luca Zaia.

Dopo ripetuti tentativi non è arrivata alcuna risposta, alcuna apertura, alcun dialogo. Il silenzio di Zaia è il tacito consenso alla direzione dell’Ulss 10 di continuare il processo di smantellamento della sanità.

Per questo è giunto il momento che i cittadini sappiano che entro la fine dell’anno:

– la chirurgia generale di San Donà, nonostante faccia il numero maggiore di interventi l’anno, è già stata declassata (non ha più il primario) a favore di quella di Portogruaro e funzionerà solo 5 giorni alla settimana. Gli interventi maggiori e d’urgenza per San Donà e per il litorale si faranno solo a Portogruaro.

– il Pronto Soccorso di San Donà, anche se ha il maggior numero di accessi l’anno, verrà declassato (non avrà più il primario) e dipenderà da quello di Jesolo.

– l’ospedale di San Donà non avrà più letti per la rianimazione, mettendo così a rischio i pochi interventi di ortopedia, ostetricia e i pazienti, compresi quelli della casa di cura Rizzola, dovranno essere trasferiti altrove.

– l’otorinolaringoiatria non sarà più presente a San Donà, ma solo a Portogruaro.

– cardiologia, pediatria e psichiatria saranno presenti solo a San Donà per l’intera Ulss 10. Perderemo gli ambulatori preventivi e aumenteranno le liste di attesa in quanto San Donà dovrà rispondere anche ai cittadini del portogruarese dove questi servizi verranno chiusi.

– i distretti sociosanitari per le cure primarie nel territorio verranno ridotti da due a uno? Un solo primario per 217.000 persone, anziani, adulti e bambini.

– alcuni professionisti qualificati andranno a lavorare verso altre ULSS perché qui, viste le operazioni in corso, non trovano possibilità di sviluppo.

– i debiti dell’ULSS 10 al posto di diminuire aumentano, anche per effetto della scarsa fiducia dei cittadini sul sistema sanitario locale.

Tutto ciò accade nonostante la richiesta alla Giunta Regionale da parte del Consiglio Regionale e dei sindaci della Venezia Orientale di bloccare i cambiamenti in atto, richiesta che rimane senza risposta.

Il problema urgente oggi non è discutere di Ospedale unico SI oppure NO.

Il problema urgente oggi è dire alla Regione che non è accettabile promettere il sogno di un ospedale unico, nuovo, efficientissimo e nel frattempo, ridurre e dismettere servizi sanitari di primaria importanza per la salute dei cittadini..

L’idea di creare un polo chirurgico a Portogruaro e un polo medico a San Donà, con una distanza di 30 Km percorribili in non meno di 40 minuti, non è sostenibile né dal punto di vista scientifico né sociale. Non migliora i servizi, aumenta i costi ed i disagi ai cittadini, esponendoli a rischio sanitario.

Tre le richieste che inoltriamo:

1) dare esecuzione alla mozione approvata all’unanimità dallo stesso Consiglio Regionale che, il 14 ottobre scorso, ha impegnato la Giunta regionale a “sospendere ogni iniziativa riguardante la conversione dei presidi ospedalieri di San Donà e di Portogruaro”. In pratica il Consiglio Regionale ha detto no allo smantellamento dei due ospedali, e vogliamo che la Giunta Regionale ne tenga conto, ripristinando il primario di chirurgia a San Donà.

2) provvedere a un’equa distribuzione delle risorse tra le varie Aziende ULSS del Veneto. A fronte di contributi per 1812 euro per residente all’anno, nella nostra Azienda Sanitaria, si scende a una quota pro capite di 1500 euro.

3) avviare subito uno sviluppo delle dotazioni territoriali prima di qualunque provvedimento che riguardi gli ospedali.

Per raggiungere questi obiettivi una delegazione di sindaci accompagnati dai rappresentanti del Coordinamento e dei cittadini che vorranno partecipare, andrà nei prossimi giorni nella sede della Giunta Regionale per essere ricevuti dal presidente Zaia e avere risposta circa i temi esposti.

In assenza di risposte saranno organizzati presidi, in difesa del bene primario della salute.

Nessuno ha diritto di fare, su questo argomento, speculazione politica, perché la difesa della salute dei cittadini non ha colore. Tutti dobbiamo difenderla.

Conferenza stampa sanità 24 gennaio 2015 – Traccia dell’intervento del sindaco Andrea Cereser

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